Ogni anno il 28 gennaio si celebra il privacy day.

Fa sorridere talvolta la necessità di ‘festeggiare’ qualsiasi cosa, ma in effetti non fa male ricordarsi che la privacy non è solo una legge, un GDPR temuto e non conosciuto. Un’incombenza, insomma.

La privacy è un diritto. Un aspetto delicato, sopratutto nella nostra era digitale. A che punto siamo? Report (fra tutti ti citiamo quello di Clusit) e sondaggi, ci parlano di una privacy teoricamente percepita come importante, ma praticamente snobbata.

Esempio.

Una settimana fa. Sito Regione Veneto. Compare online un pdf che riportava in chiaro password del 2012.

Se siamo un’Azienda software o un programmatore domandiamoci: come gestiscono le password i nostri utenti?

Password risalenti al mesozoico o posti ‘stravaganti’ dove nascondere le password: foglietti dentro la custodia del telefono, file su pc, contatti falsi sul telefono (Faccia Bruco? Gianni Outlook?) ..

Insomma la metodologia dei fogliettini per i compiti in classe trasferita alla gestione delle password.

Bene, ma se siamo un’Azienda e il nostro cliente ha una gestione delle credenziali di questo tipo, facciamogli un favore…

Diamogli noi strumenti sicuri.

Quindi, ben venga il Privacy Day, ma ancora di più la consapevolezza di doversi dotare di strumenti sicuri. Noi il nostro ce l’abbiamo.

Ed è Autentica.