Chi più spende meno spende! Pare proprio che sia così. La saggezza dei proverbi pare riconfermata anche nell’era high-tech!

Sembra infatti che dietro al blocco dei voli negli Stati Uniti, non si nasconda un cyber attack, ma un sistema informatico fallace e probabilmente un po’ obsoleto.

Ma torniamo ai fatti…

Nelle scorse ore è rimbalzata nelle agenzie di tutto il globo la notizia del guasto al sistema informatico della Federal Aviation Administration (FAA) che ieri mattina ha bloccato quasi l’intero traffico aereo negli Stati Uniti.

Il ministro dei Trasporti americano Pete Buttigieg ha dichiarato che, nella notte di mercoledì, un problema di “irregolarità” con i messaggi di sicurezza ai piloti ha spinto la FAA, autorità di controllo sul traffico aereo, a emettere uno stop a terra a livello nazionale durato circa 90 minuti. Si è generato così un caos di oltre 10mila voli ritardati o cancellati e che ha come solo precedente quello dell’11 settembre.

Data la portata del danno si è subito sospettato dell’opera di hacker, e neanche a dirlo, per mano russa, ma la Casa Bianca smentisce. Forse per non dare soddisfazione al nemico, o forse perché il sistema aeronautico è così complesso e delicato che basta molto meno di un hacker a mandarlo in tilt.

L’analista di compagnie aeree Antonio Bordoni segnala alla Stampa che «qualche anno fa negli Usa un blocco analogo a questo, ma limitato ad alcuni Stati, fu provocato da un blackout energetico, e a Londra fu un’operazione incauta di una singola persona, un interruttore spento, a fermare per un po’ tutti i voli della British Airways».

Mi son distratto un attimo…

 

Pare che la colpa sia di un file danneggiato nel sistema «Notam» di allerta per i piloti, una notifica distribuita tramite mezzi di telecomunicazione, che avvisa i piloti dei pericoli lungo le rotte di volo.

Lo stesso file avrebbe poi mandato in tilt sia il sistema principale, sia quello di backup. Una fonte alla Abc ha spiegato che ci sarebbe stato un errore durante la manutenzione ordinaria: un ingegnere avrebbe «sostituito un file con un altro» senza accorgersi di aver sbagliato. A quel punto l’intero sistema ha iniziato ad andare in tilt con effetto domino.

Un errore in buona fede che è costato al Paese milioni di dollari.

 

Anche se non vorremmo essere nei panni dell’addetto in questione, ci pare giusto rimarcare che un sistema informatico di quella portata non possa essere soggetto a falle non ripristinabili da una procedura di emergenza. Pare infatti che uno dei maggiori problemi della FAA sia il suo computer system ormai datato. Fino all’altro giorno i guai non hanno coinvolto l’intero Paese ma solo zone specifiche. Sullo sfondo c’è la battaglia tra la FAA e il Congresso americano sui finanziamenti: l’agenzia statunitense sostiene da tempo di non avere le risorse sufficienti.

Nel 2022 il budget previsto per la FAA è stato di 18,5 miliardi di dollari, meno di quelli del 2004, ma con più traffico da gestire.

Sistemi informatici obsoleti…

L’interfaccia che gestisce i «Notam» e che è andata in tilt tra martedì e mercoledì risale al 1992, ha trent’anni e il suo prossimo aggiornamento era stato fissato nel 2029-2030.

Visto l’accaduto probabilmente il Dipartimento Usa dei Trasporti deciderà di intervenire anticipatamente 😉

In passato sono successi fatti analoghi, anche se non della stessa portata, anche alla borsa di Tokyo che si bloccò per un giorno nel 2020 a causa di un guasto della memoria che impedì di attivare correttamente il passaggio al sistema di backup. Fatto comunque eclatante perché la Borsa non si era fermata nemmeno dopo i fatti dell’11 settembre. E anche in questo caso il sistema installato era del 1999. 

 

E tu?

Anche se la tua realtà probabilmente non ha un così forte impatto sull’economia mondiale, sicuramente nel prossimo futuro la tua azienda dovrà prepararsi ad affrontare downtime e blackout con solidi piani di disaster recovery.

Le organizzazioni dovranno sviluppare rapidamente procedure per mantenere i servizi funzionanti e sicuri nonostante un contesto di riduzione dei budget IT.

Ciò significa sfruttare l’automazione e l’orchestrazione per rendere tali procedure efficaci ed efficienti.