Il 7 febbraio 2023 ricorrono i 20 anni del Safer Internet Day, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete promossa dalla Commissione Europea e celebrata in contemporanea in oltre 100 nazioni. Dal cyberbullismo ai social network all’identità digitale, ogni anno il Safer Internet Day mira a sensibilizzare sui problemi online emergenti e su quelle che sono le preoccupazioni attuali legate a questo tema.

 

In Italia, il Ministero dell’Istruzione partecipa con un evento in streaming per le scuole, alla presenza del Ministro Giuseppe Valditara, con interventi di esperti sulle tematiche di Cybersicurity, I diritti dei minori nel mondo digitale, La privacy online tra i banchi di scuola.

L’obiettivo è stimolare una riflessione sui rischi e le opportunità della Rete con gli stessi protagonisti della comunità scolastica, studenti, docenti insieme a stakeholder pubblici e privati.

«Una larga parte delle relazioni personali oggi vengono vissute on line e questo riguarda particolarmente le generazioni più giovani, che affrontano con giusto entusiasmo le grandi novità che la tecnologia propone. Non bisogna tuttavia dimenticare che se alcune esperienze sono virtuali, molti dei rischi che si corrono in rete appartengono ad una realtà che può essere molto difficile da affrontare, soprattutto per gli adolescenti», ricorda il capo della Polizia e direttore generale della Pubblica sicurezza Lamberto Giannini, andando al cuore del progetto di responsabilità sociale #cuoriconnessi, nato nel 2016 per contrastare il cyberbullismo.

«Essere vittima di un comportamento sbagliato o peggio ancora di un reato, in questa fase delicatissima della vita, può avere conseguenze gravi, per le quali l’attività di repressione non è sufficiente», spiega ancora Giannini. Ecco perché oltre proporre incontri in presenza e virtuali con le scuole, il progetto offre una piattaforma web ricca di materiali multimediali e contenuti informativo/educativi.

I rischi per le nuove generazioni

Sono soprattutto gli adolescenti i principali soggetti a rischio di una navigazione online non, come ricorda il sito del commissariato di polizia postale.

Fra questi c’è l’adescamento online.  Adulti che utilizzano la rete, attraverso i social network e le app di gioco online, per adescare minorenni allo scopo di farsi mandare immagini a sfondo sessuale, spesso fingendosi coetanei delle loro vittime.

 

Seguono la diffusione e la detenzione di materiale illegale, il cyberbullismo e le challenge online.

Quest’ultima è un fenomeno molto diffuso tra i ragazzi che consiste nel filmarsi mentre si fanno azioni che in quel momento sono trend topic. Nella maggioranza dei casi si tratta di azioni poco pericolose ma – sottolinea la polizia – è necessario sensibilizzare i ragazzi sul fatto che alcune sfide possono comunque rappresentare un pericolo se intraprese con l’obiettivo di aumentare la propria popolarità, senza valutare i rischi reali.

 

Qualche numero

Secondo quanto emerso dalle rilevazioni della polizia postale nel 2022, la pandemia ha prodotto “un’accresciuta esposizione alle aggressioni della cyber-criminalità”.

Si registrano 533 casi di adescamento online, 136 sono stati i minori denunciati per cyberbullismo; 120 persone indagate per revenge porn, 4 arrestate; e ancora, 3.441 indagati per truffe online. La Sala Operativa del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC), ha gestito 213 attacchi a sistemi informatici di strutture nazionali di rilievo strategico.

 

Cosa fare

La Polizia Postale ha individuato alcuni consigli rivolti ai genitori che vogliono proteggere i propri figli dalle insidie del web. Prima di tutto occorre insegnare ai bambini l’importanza di non rivelare in rete la loro identità e dare informazioni personali sulla famiglia (nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici).

Anche se i ragazzi in questione non hanno dispositivi propri, è comunque importante educare alla sicurezza su Internet. Potrebbero trovarsi a farlo a casa di amici o a scuola. Può essere utile impostare la cronologia del device che utilizzano, in modo da mantenere traccia dei siti visitati.

Per quanto riguarda le mail, è bene leggerle con loro controllando ogni allegato al messaggio e insegnargli a non aprire da soli mail che non aspettano. Se non si riconosce il mittente meglio non aprire le email, né eventuali allegati: possono contenere virus, troyan o spyware in grado di alterare il funzionamento del computer. A questo proposito, la Polizia Postale sottolinea l’importanza di usare un buon antivirus. Bisogna spiegare ai bambini che può essere pericoloso compilare moduli online senza l’aiuto di un genitore e dire loro di farlo solo previa consultazione.

E’ sempre bene stare vicino ai bambini quando creano profili per usare app e stabilire quanto tempo possono passare navigando su internet.

 

Sul sito Generazioni Connesse percorsi formativi e kit didattici per diverse fasce d’età.