66%: questa la percentuale di aumento di attacchi cyber gravi rispetto al 2017 secondo il Rapporto Clusit 2021.

Clusit è l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica e da 10 anni pubblica l’analisi degli eventi di cyber-security più rilevanti a livello globale, confrontando i dati dell’anno con quelli dei 4 anni precedenti.

Quali sono le fonti e i dati analizzati in questo studio?

Le fonti sono molteplici e ‘aperte’. Per fare qualche esempio: Fastweb, la Polizia Postale, il Politecnico di Milano, l’Università di Bari, e altri.

I dati su cui si basa lo studio comprendono gli attacchi cyber ‘andati a segno’. Quindi, un po’ perché le fonti sono aperte e un po’ perché alcuni attacchi non vengono rivelati subito per proteggere le vittime, il campione analizzato è per forza parziale. Lo scenario che viene fuori dal Rapporto Clusit, già sufficiente a creare disagio, potrebbe essere, quindi, solo un pallido schizzo della realtà.

Parliamo di numeri..

Nel triennio 2018-2020 la crescita globale degli attacchi gravi è stata del 20% e dal 2017, come già accennato, del 66%.

Il Presidente di Clusit, Gabriele Faggioli, commenta il fatto che, al di là dei numeri, è la tipologia, le modalità degli attacchi ad essere mutate negli ultimi quattro anni. E non certo in meglio. Pensiamo a una guerra fra due schieramenti. Da un lato tutti i soggetti coinvolti come potenziali vittime (che sia uno Stato o un singolo) e dall’altra i ‘cattivi’, i cybercriminali.

Stando ai dati riportati per l’anno 2020, i primi non se la passano molto bene. Insomma ne stiamo prendendo di santa ragione. Nel 2020 145 miliardi di dollari sono stati investiti in ICT Security, a fronte dei 945 miliardi di dollari di ‘entrate’ nelle casse della cybercriminalità.

Prospettive

Al mio via scatenate l’inferno!

Se continuiamo così nel 2024, le perdite economiche a fronte dei cyber attacchi potrebbero aggirarsi, in Italia, intorno ai 25 miliardi di Euro.

Ma. (Ecco, meno male). Questi studi, queste analisi, servono (devono servire) come strumento nelle mani di chi può incentivare gli investimenti nella cybersecurity e in tutto l’armamento ad oggi disponibile.

Deve crescere la voce ‘investimenti nella sicurezza cibernetica’. A tutti i livelli. Le stime altisonanti non renderanno mai giustizia ai danni reali che la singola azienda o il singolo individuo potrebbero patire in caso di un cyber attacco concreto.

Possiamo fare qualcosa, davvero.

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