Operazione Fontana-Almabahia. Già dalla denominazione si comprende la natura internazionale dell’azione della polizia italiana e spagnola. Un gruppo piramidale di cybercriminali è stato smantellato ieri dalla polizia spagnola e da quella italiana, col supporto di Europol ed Eurojust.

L’operazione Fontana-Almabahia, ha dato come risultati: 116 arresti, 16 perquisizioni, 118 conti bancari bloccati, il sequestro di molti apparecchi elettronici e di 224 carte di credito e una piantagione di marijuana.

L’organizzazione criminale, ampiamente strutturata, contava sul supporto di varie figure legate all’ambito malavitoso. L’attività, basata su frodi online e riciclaggio, ha fruttato ben 10 milioni di euro in un solo anno.

Come si legge sul sito della Polizia Postale e delle Comunicazioni: “Il sodalizio, avvalendosi di hacker specializzati in attacchi di phishing e vhishing di ultima generazione e nell’uso di tecniche di ingegneria sociale, riusciva ad impossessarsi dei codici dispositivi dell’home banking di vittime in prevalenza italiane ma anche spagnole, inglesi, tedesche e irlandesi, disponendo bonifici bancari per migliaia di euro in favore di conti correnti spagnoli intestati a “muli” riciclatori, anchessi di nazionalità italiana, reclutati all’occorrenza e residenti in Spagna”.

Come riportato sul sito di Europol, la maggior parte dei membri è di nazionalità italiana ma con residenza nelle Isole Canarie.

La macchina investigativa ha lavorato per più di un anno e ha coinvolto esperti analisti europei.

Per approfondire:

La notizia su Europol

L’attività di Eurojust