E’ iniziata nelle scorse ore la sperimentazione dell’IT-Wallet il portafoglio digitale per avere sempre con te i tuoi documenti.
Sicuramente molti di voi avranno già iniziato ad usare una delle applicazioni Wallet disponibili sul vostro smartphone.
Come funziona un Wallet digitale?
Come dice la parola stessa “Wallet” è un portafoglio virtuale dove inserire carte di credito, bancomat ma anche carte fedeltà e biglietti di treno o aereo, concerti e cinema, validandoli tramite la scansione del QR Code. Oltre a questo tipo di utilizzo commerciale è in fase di sperimentazione un portafoglio in grado di contenere anche documenti di identità, patente, tessera sanitaria e molto altro.
Dal 15 luglio scorso qualcuno può utilizzare un Wallet digitale anche per conservare i principali documenti d’identità.
E’ partita infatti pochi giorni fa, la sperimentazione di IT-Wallet su un campione di cittadini. Di fatto è il primo portafoglio digitale con valore legale disponibile in Italia, e consentirà di avere una versione elettronica di tutti i principali documenti d’identità. In questa prima fase di testing sarà coinvolto un campione relativamente contenuto cittadini rappresentativo della popolazione per età, provenienza e professione. La seconda fase, che secondo i piani verrà avviata verso settembre-ottobre di quest’anno, si espanderà ad un numero maggiore di italiani.
Se i test che verranno effettuati andranno a buon fine, IT-Wallet potrebbe essere adottato ufficialmente in tutta Italia da gennaio 2025, questo almeno stando alla tabella di marcia disegnata dal Governo. Ricordiamo infatti che IT Wallet è una delle novità previste dal decreto legge PNRR approvato in occasione dello scorso Consiglio dei Ministri di febbraio.
Gli utenti non dovranno far altro che aver installato l’App IO, scaricabile da Play Store per Android o sull’App Store di Apple.
È bene precisare che IT-Wallet non andrà a sostituire lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e la CIE (Carta d’Identità Elettronica) anche perché, per accedere all’app IO, bisognerà usare proprio uno di questi due sistemi di autenticazione.
Entro il 2030 la Commissione Europea si è data l’obiettivo che il 100% dei cittadini dell’Unione sia in possesso di un sistema di identità digitale, da usare non solo verso la pubblica amministrazione, ma anche con aziende private, per autenticarsi sui profili online o per pagare.
Sono infatti in fase di studio quattro progetti su larga scala, avviati il 1º aprile 2023. L’obiettivo di questi progetti pilota è testare i portafogli di identità digitale in situazioni reali che interessano diversi settori. Vi parteciperanno oltre 250 imprese private e autorità pubbliche in 25 Stati membri e in Norvegia, Islanda e Ucraina.
Obiettivi
Con i futuri wallet i cittadini potranno dimostrare, in tutta l’UE, la propria identità per accedere a servizi online, avendo sempre piena facoltà di decidere quali dati condividere e con chi.
Negli obiettivi della Comunità Europea l’identità digitale UE potrà essere utilizzata ad esempio per:
– usufruire di servizi pubblici, ad esempio richiedere un certificato di nascita o segnalare un cambio di indirizzo
– aprire un conto in banca;
– presentare la dichiarazione dei redditi;
– iscriversi a un’università, nel proprio paese o in un altro Stato membro;
– conservare una ricetta medica utilizzabile ovunque in Europa;
– noleggiare un’automobile usando una patente di guida digitale;
– fare il check-in in albergo.
Questione di sicurezza
Finora Bruxelles ha lavorato agli aspetti tecnici, definendo le cornici entro cui muoversi per impostare il wallet. Definendo per esempio le tecnologie che si possono usare per far dialogare mediante per esempio bluetooth, un qr-code o sistemi di near-field communication (nfc) il dispositivo che presenta le credenziali (come un cittadino con la patente) e quello che le verifica (un agente di polizia locale). In autunno la Commissione dovrà pubblicare i decreti attuativi, che danno al quadro tecnico il perimetro giuridico e definiscono quello che si può e non si può fare.
Nonostante le paure manifestate da qualcuno, la digitalizzazione offre anche numerosi vantaggi in termini di sicurezza. L’utilizzo di SPID e CIE per l’autenticazione garantisce un alto livello di sicurezza nell’accesso ai dati, riducendo il rischio di frodi e furti d’identità. Inoltre la crittografia avanzata dei dati assicura che solo gli utenti autorizzati possano accedere ai propri dati.
Per ulteriori dettagli, è possibile consultare le fonti ufficiali sul sito del Dipartimento per la trasformazione digitale e altre fonti governative che stanno collaborando al progetto.