Forse non tutti sanno che…

Dal mese scorso i cittadini possono eleggere il proprio domicilio digitale, indicando un indirizzo PEC dove ricevere tutte le comunicazioni ufficiali della Pubblica Amministrazione.
Questo elenco è ora consultabile accedendo all’INAD Indice Nazionale dei Domicili Digitali.

La ricerca è molto semplice. Basta digitare il codice fiscale della persona interessata nell’apposito campo e si ottiene una schermata con nome, cognome e indirizzo digitale inserito nel registro.

Lo scopo è di rendere più veloci e meno costose le comunicazioni delle Pubbliche amministrazioni con valenza legale. I documenti arriveranno direttamente sulla casella di posta elettronica certificata senza la necessità di spostarsi fisicamente per recuperarla presso gli uffici della Pubblica amministrazione risparmiando tempo e denaro.

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Come fare per attivare il tuo domicilio digitale

Per attivare il domicilio digitale è necessario avere già una casella di posta certificata presso uno dei gestori autorizzati.

Una volta attivato puoi inserire il tuo indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) attraverso il portale governativo dedicato, mediante la voce “Attiva il tuo Domicilio”.

È richiesta l’autenticazione con SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi. Sarà poi possibile in qualsiasi momento modificarlo, inserendone uno diverso.
Così facendo, si riceveranno direttamente alla casella indicata tutte le comunicazioni proveniente dalla Pubblica Amministrazione che altrimenti sarebbero state inviate tramite raccomandata per attestarne il valore legale, come rimborsi fiscali, accertamenti e detrazioni d’imposta.

Possono registrarsi tutti i maggiorenni, i professionisti che svolgono una professione non organizzata in ordini, albi o collegi, e gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’INI-PEC.

Non è possibile condividere il domicilio digitale con il proprio nucleo familiare perché è personale.

 

Quali vantaggi

Il domicilio digitale favorisce l’intero flusso di comunicazione, facendo risparmiare molto tempo ad entrambe le parti.

Come di legge sul sito del Governo: “Digitalizzando e sostituendo interamente la raccomandata, l’ente risparmia così costi cartacei e di invio (buste, stampa, francobolli, etc).”

Ma è anche vero che anche il cittadino risparmia tempo e l’addebito delle spese di notifica. Per non parlare degli eventuali disguidi legati alle consegne.

E tu? L’hai già attivato?

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